Questo articolo fa parte del viaggio di Davide in Indocina. Leggi l’itinerario completo qui »
Luang Prabang è probabilmente l’unica città del Laos che avete sentito nominare pur non essendoci stati: forse perché il suo nome esotico vi ha incuriosito, forse perché avete visto qualche foto di un monaco o avete letto che il leggendario fiume Mekong passa di lì.
Questo piccolo centro di 50.000 abitanti è il fulcro di ciò che del Laos seduce i visitatori stranieri: la calma, la natura, i colori sgargianti delle tuniche buddiste, la cultura, i templi, ma anche la vivacità e la possibilità di divertirsi. Patrimonio dell’Unesco dal 1995, Luang Prabang è una tappa in cui vale la pena fermarsi perlomeno 2/3 giorni.
Il cuore storico e culturale della città è delimitato da una penisola di circa 1 km di lunghezza e 250 m di ampiezza formata dalla confluenza del Mekong con il fiume Khan. A Luang Prabang si contano 32 templi buddisti che rappresentano il vero spirito della città, restio ad una certa modernità, silenzioso ma forte e presente come i suoi monaci buddisti. Uno dei templi più belli da visitare è Wat Xieng Thong, sede anche di un monastero. Costruito nel 1559 dal re Say Setthathirat, all’interno è possibile ammirare pezzi di arte del XVI e XVII secolo.
Se siete interessati alla storia delle dinastie reali che si sono succedute in Laos non perdete il Museo Nazionale (Haw Kham): situato lungo le rive del Mekong, è stato costruito tra il 1904 ed il 1909 durante il regno del re Sisavangvong ed ospita oggi una vasta collezione di oggetti d’arte appartenuta alla dinastia Lan Xang. Fu scelta questa posizione in modo che chiunque venisse a visitare il re si trovasse al suo cospetto appena sceso dalle imbarcazioni.
Un visita che consigliamo è quella alle Grotte Sacre di Pak Ou, due cavità al cui interno è stata costruita una vera e propria ‘foresta’ di Buddha realizzata grazie alle donazioni dei fedeli. Località suggestiva raggiungibile navigando sul Mekong fino alla confluenza con il Nam Ou.
Ricordatevi di alzarvi una mattina alle 6 quando i monaci escono dai loro monasteri per la questua quotidiana, la raccolta di cibo offerto dalla popolazione. Lo spettacolo è surreale, un po’ per l’ora un po’ per queste ali di persone in mezzo a cui passano i monaci ricevendo riso e altre cose da mangiare. La raccolta di elemosine mattutina viene chiamata “Tak Bat” è una tradizione buddista tramandata dalle persone di Luang Prabang. Se volete contribuire potete farlo, non manca chi vende alcuni beni da offrire ai monaci. È un’occasione unica.
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Altro must è un giro al mercato notturno dove troverete qualsiasi oggetto vi parli di Indocina: dalla frutta esotica ai manufatti di artigianato, agli spiedini di pesce, non manca nulla. Il mercato si contraddistingue per l’atmosfera tranquilla e molto distante dal mercato così come lo conosciamo noi. Divertitevi a contrattare sui manufatti che sceglierete, c’è sempre un buon margine di trattativa, altrimenti che mercato sarebbe?
Una delle caratteristiche più importanti di Luang Prabang è di essere affacciata sul Mekong. Fiume più importante dell’Indocina, di fama mondiale (anche grazie alla strepitosa pellicola Apocalypse now di Francis Ford Coppola) offre una visione di una potenza e un fascino incredibili. Nasce dall’altipiano del Tibet per arrivare in Vietnam, ed è difficile non notare con quale rispetto e deferenza venga vista “la madre delle acque” dai locali. Il tramonto sul Mekong è una delle esperienze più suggestive che si possano fare in Indocina: non costa niente ed è un’esperienza di una bellezza tale da lasciare a bocca aperta.
Dal fiume Mekong si può anche ripartire per continuare il viaggio verso sud: arrivare a Vientiane, capitale del Laos, by boat richiede tre giorni di tempo, è decisamente più lunga ma se avete tempo perché non approfittarne? Noi abbiamo un programma diverso, dopo tre giorni in questa perla del Laos puntiamo Vientiane ma ci fermeremo sulla strada a Vang Vien, piccolo paese divenuto luogo di culto per i backpackers per il tubing e l’oppio…
Dove dormire a Luang Prabang. La città offre tutte le opzioni possibili e immaginabili: hotel, b&b, ostelli. Per quanto riguarda la prima categoria vi consigliamo senza ombra di dubbio il Lakhangthong Boutique Hotel, a 10 minuti dal mercato e poco più distante dalle sponde del Mekong. Un’opzione supercomfort a 33 euro a notte, wi fi compreso. Ovviamente siamo in Laos e si può spendere anche molto meno, come alla Singharat Guest House: stanza con bagno privato a 7 euro a notte colazione inclusa. Struttura meno pretenziosa e più semplice ma pulita e ottima per chi vuole fare economia.
Il viaggio di Davide in Indocina continua… Prossima tappa Vang Vieng, meta cult dei backpackers »