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Giacarta, Indonesia: megalopoli cosmopolita

Ultima tappa del nostro viaggio in Indonesia, Giacarta, la capitale, è una città che si estende per decine di chilometri, trafficata e sporca, che regala uno spaccato delle grandi città asiatiche oggi.

Questo articolo fa parte del viaggio di Davide in Indonesia. Per leggere l’itinerario completo clicca qui »

Il volo da Ternate a Giacarta parte all’alba. Il ragazzo dell’hotel ci accompagna al minuscolo aeroporto della seconda isola, per importanza, delle Molucche. E’ l’indomani dell’inizio della festa di Ramadan, ce ne accorgiamo subito. L’isola è deserta e all’orario di partenza del volo in realtà l’aeroporto non ha ancora aperto, attendiamo seduti sui nostri zaini. Parlando con gli altri passeggeri scopriamo che è normale, durante una festa così importante qualcuno si assenta e il personale è ridotto.

Riusciamo comunque a partire ed è già un bel risultato. Il volo della Batavia air, costo sui 100 dollari, ci porta in tre ore a Giacarta, che è davvero distante dalle isole Molucche, quasi fossero due continenti diversi, per gli standard europei. Il volo l’abbiamo trovato a buon prezzo su utiket.com, un vero e proprio aggregatore di tutti i low cost di voli interni in Indonesia: consigliatissimo per chi cerca informazioni per programmare il viaggio.

Giacarta
© yohanes budiyanto

Giacarta, la capitale dell’Indonesia, è una città che si estende per oltre 600 km² e ha 10 milioni di abitanti: è la 25esima città più popolata al mondo. Nata come centro indù, poi musulmano e successivamente quartiere generale della Compagnia delle Indie Orientali olandese, è cresciuta nel corso del tempo inglobando diversi villaggi raggiungendo la sua attuale grandissima estensione. La città si trova sull’isola di Giava e ci accoglie con tutta la sua umidità e tutto il suo traffico. Lungo la strada per il centro, si incrociano grattacieli, giganteschi cartelloni pubblicitari e interminabili highway, scenario tipico delle megalopoli orientali (ricorda un po’ Bangkok).

Come muoversi? In taxi, in bus o in tuc tuc. Dal punto di vista economico il bus è la scelta migliore, ma anche i taxi hanno un prezzo per lo straniero davvero contenuti.

Perché Giacarta? La città presenta alcuni punti di interesse storico ma non si può proprio definire bella o interessante. Però è proprio ai piedi dei grattacieli o nelle piazze attraversate dalle famiglie locali che si può scoprire la vera anima dell’Indonesia e del suo popolo, una nazione moderna ma anche fortemente radicata alle proprie tradizioni, la nazione musulmana più popolosa al mondo, un paese in continuo cambiamento con le sue ossessioni e le sue speranze. Quindi vale la pena trascorrere un paio di giorni per iniziare il viaggio in Indonesia o a sua conclusione.

Giacarta - Viaggio in InonesiaCosa vedere a Giacarta? Prendetevela con calma e non riempite di troppe tappe le vostre giornate, Giacarta resta una città dove abbandonarsi a piacevoli imprevisti ma anche con una clima molto caldo e umido che prova molto in fretta. Fate un giro nella città vecchia, Batavia, un tempo meta di marinai portoghesi e olandesi, oggi quartiere caotico dove sono rimaste le tracce degli antichi splendori. Da Jaksa Street a Batavia si può passare anche per Piazza Merdeka, il centro governativo della città e del paese. I palazzi in stile neoclassico che si affacciano sulla piazza ospitano ancora i principali uffici governativi, oltre al Museo Nazionale. Al centro della Piazza è eretto il Monumento nazionale, il Monas: è un’obelisco costruito per celebrare l’indipendenza avvenuta il 17 agosto 1945.

Se siete interessati alla storia dell’Indonesia fate un salto al Museo storico, in Piazza Fatahillah. L’edificio è il più antico della città e un tempo era usato come municipio e sede della Compagnia delle Indie Orientali. Mette in mostra cimeli dell’epoca coloniale, mobili in tek, dipinti e ceramiche. Di fronte al museo trovate un vecchio cannone portoghese, dove le donne di Giacarta, secondo la tradizione locale, portano fiori nella speranza di avere figli.

Altri luoghi di interesse sono il Sunda Kelapa, il piccolo porticciolo, e il Museo Marittimo, situato nel più antico deposito di spezie e dell’Asia e di tutto il mondo. Esposizione degli oggetti marinareschi più strampalati e di alcuni modelli ridotti di barche indonesiane. Fate anche una passeggiata al mercato del vecchio quartiere cinese, Glodok, dove approfittare per qualche compera e dove vedere con i propri occhi lo strapotere economico cinese, così ingombrante e contestato nel paese Indonesiano.

Dove dormire a Giacarta? Noi optiamo per la via degli ostelli di Giacarta, nel quartiere di Jalan Jaksa, tra viuzze che sembrano quasi fuori luogo in mezzo a tutto quel cemento, due strade che accolgono i backpackers in arrivo. Ottimo luogo da utilizzare come base per spendere poco e intrattenere scambi ed esperienze con locali e altri viaggiatori. Troviamo posto al Bloem Steen Hostel, un ostello molto semplice e super-economico che offre per 5 euro una stanza. Un altro ostello molto frequentato (anche se difficile da trovare nelle mille viuzze) è il Lia’s hostel (Jl Kb Sirih Brt VIII 47, Kebon Sirih, Menteng – Tel. 021.3162708), con un’atmosfera da villaggio popolare e due fratelli (di cui uno si fa chiamare Rio Anarchy e parla inglese) pronti ad accogliervi.

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