La strada da Camaguey a Trinidad è lunga, quasi 4 ore e 300 km di strada che tagliano in verticale la isla. Ritorniamo verso il centro dell’isola, in linea d’aria siamo all’altezza di Santa Clara, una delle prima tappe del viaggio. Trinidad è un paese di 75.000 abitanti della provincia di Sancti Spiritus, e ti accoglie in tutta la sua bellezza. Le stradine di ciottolato intorno al centro e le case tutte in ordine e tutte perfettamente colorate suggeriscono da subito come la piccola città sia patrimonio dell’umanità UNESCO, quindi con la possibilità di usare gli ingenti fondi per rifarsi il trucco.
E’ tutto molto bello e curato, e si impara sin dai primi minuti come sia anche un luogo più abituato al turismo: gli abitanti sono prodighi di indicazioni e anche di insistenze un po’ eccessive per aiutarci a trovare la casa particular adatta a 7 persone, non proprio una cosa semplice. Moltissime case sono coloniali, con questi porticati slanciati e senza fine e un’atmosfera di quiete assoluta. Dopo aver cercato invano una soluzione di questo tipo ci fidiamo ancora una volta di un tizio per nulla raccomandabile e ancora ci va molto bene.
Forse è un parente o un amico, ma siamo accolti in questa casa molto grande, con letti a sufficienza per tutti compresa la famiglia che ci ospita. Qui troviamo il nostro Eden culinario, raggiungendo nelle colazioni e nelle cene un livello di piacere gustativo paragonabile a pochi altri. Le colazioni nelle case particular sono sempre molto ricche, con frutta tropicale (papaya, ananas, mango, goiaba), uova, pancake, caffè e altre cosette non proprio leggere. Le cene, ad un prezzo che farebbe impallidire il più sorcio paninaro italiano si mangia pesce (aragosta, gamberoni, pescado vario) e verdura, a volte con aggiunte di salsine alquanto piccanti.
A Trinidad ci sono molte cose da fare: da un giro centrale per la città che scivola in fretta, a escursioni diverse per tempo richiesto, distanza, e costi. La prima idea praticabile anche con un mezzo pomeriggio a disposizione è andare a Playa Ancon, spiaggia a sud di Trinidad -12 km- lembo di sabbia bagnato dal mar dei Caraibi. L’acqua è spaventosamente calda quindi scordatevi di rinfrescarvi, il posto è molto accogliente ed è meta di sub e patiti di snorkelling per la presenza della barriera corallina. Volendo quindi si può passare una giornata intera a scovare specie marine del mar dei Caraibi. Un’indicazione: verso sera consigliano di ‘telare’ (voce del verbo andare via) prima che cali il sole per la presenza di zanzare e pulci da spiaggia, quelle piccole cosette bianche che saltellano sul vostro asciugamano già verso tardi pomeriggio.
Un’altra possibilità per una giornata piuttosto tranquilla e dai ritmi lenti è andare a Topes de Collantes, all’interno della catena montuosa della Sierra del Escambray. E’ una stazione termale situata 20 km a nord ovest di Trinidad. Da lì in due ore e mezza di cammino arrivate al Salto del Caburni, dove in mezzo alla selva potete ammirare la cascata, fare il bagno nel fiume e entrare a nuoto nella grotta.
Da Trinidad un’altra idea è andare a visitare la Valle de Los Ingenios, 8 km a est di Trinidad sulla strada per Sancti Spiritus, caratterizzata da numerose rovine di piccoli zuccherifici dell’Ottocento. La maggior parte degli stabilimenti è andata distrutta durante le due guerre d’indipendenza è il centro della produzione dello zucchero si spostò verso ord ovest, a Matanzas.
Un po’ più impegnativa come tempi e a livello economico invece è la gita all’isola a qualche km di distanza dalla Peninsula di Ancon: si prende un catamarano a poche centinaia di metri da Playa Ancon la mattina molto presto, quasi due ore di traversata e si arriva a quest’isoletta dove l’acqua e trasparente, e la spiaggia attraversata da centinaia di gechi e migliaia di paguri. Un posto molto bello, probabilmente se ci arrivate con il catamarano fa tutto parte di una gita organizzata e quindi avrete anche il pranzo a buffet. Il posto molto bello e la cena abbondante, c’è un però: lo snorkelling, motivo principale della gita, è deludente. Se ci andate per passare un giorno in questo piccolo paradiso più tranquillo degli altri posti di Trinidad ok, se per immersioni o snorkelling fate a meno.
Il tramonto è uno dei momenti più belli da passare nella piazza centrale di Trinidad, Plaza Mayor, con questa scalinata dove bere una cerveza e aspettare la sera: sempre qui, vista la presenza di localini si scatena la festa di notte. Concerti, balli, e tante tante persone per quello che è certamente il centro della movida della cittadina.
Passiamo tre giorni a Trinidad, il minimo per poter fare parte delle cose possibili: ne vale la pena, tenete presente che c’è da mettere in conto il grande numero di visitatori e quindi tutti quei piccoli grandi inconvenienti di un luogo abituato al turismo.
Ripartiamo verso nord, da Cuba ci spostiamo a Cienfuegos, appena 85 km più su. Un’ora di strada, passeremo la nottata nella città e poi ripartiremo per la traversata fino a Vinales.
Cienfuegos è una città molto poca turistica, ha 150.000 abitanti ed è chiamata la Perla del sur. Inserito anch’essa dall’UNESCO tra i luoghi patrimonio dell’umanità, ha origine francese ed è la città caraibica con il più alto numero di edifici neoclassici. Dopo Trinidad si torna alla Cuba di oggi, con i cubani che vanno di fretta a lavoro, il traffico e il commercio. Qui da vedere ci sono teatri, chiese e monumenti storici che formano un centro pittoresco di ambientazione marinaresca: Cienfuegos si affaccia sul litorale.
Cose da fare interessanti: a poca distanza da qui, a Santa Isabel de las Lajas, nacque Benny Morè, uno dei più famosi musicisti cubani. Potete andare a visitare la sua casa, ora divenuta museo. Se siete fortunati vi beccate pure un concertino organizzato ogni anno in occasione di diverse feste tradizionali.
➔ il viaggio continua a Vinalesp>