Non si può più dire nulla di nuovo su Venezia… impossibile essere originali.
Herny James
Lo stesso si potrebbe pensare riguardo agli itinerari della città: è vero che chi visita Venezia per la prima volta non può prescindere dai luoghi più famosi, ma per la seconda, terza, quarta volta, vi suggeriamo un itinerario insolito alla scoperta di una Venezia nascosta che, come la più intrigante delle cortigiane, è mutevole e ammaliatrice.
Mattina
Ore 10.00. L’itinerario parte dall’imbarcadero di Piazza San Marco (Linea 1 Actv). Proprio di fronte c’è la Basilica della Salute, prima tappa, simbolo dell’architettura barocca di Venezia con la sua imponente facciata e il suo inestimabile patrimonio. La visita, oltre alle opere di Giordano, Tintoretto e Tiziano, vi permetterà di ammirare l’organo del Dacci. Accanto alla chiesa, se siete degli appassionati, trovate il Seminario Patriarcale dove hanno sede un museo e una pinacoteca.
Ore 11.00. Inizia qui la vera e propria passeggiata che si snoda sul sestiere Dorsoduro lungo la Fondamenta delle Zattere: in pochi minuti arriviamo ai Magazzini del Sale. Nove grandi portoni danno l’accesso ad ambienti in cui fino all’inizio del secolo scorso veniva immagazzinato il sale, fonte di ricchezza per gli abitanti; oggi è uno spazio culturale dedicato perlopiù a mostre, soprattutto in occasione della Biennale. Nel compartimento più vicino al ponte, da qualche anno è presente una permanente dedicata alle opere di Emilio Vedova su progetto di Renzo Piano. Le tele del maestro, in tutto 35, sono movimentate da una meccanismo a binari che rende questa esposizione unica nel suo genere.
Ore 12.00. Un’altra chiesa che merita una sosta è quella dei Gesuati, la Chiesa di Santa Maria del Rosario (Fondamenta delle Zattere ai Gesuati, 917), che custodisce al suo interno opere del Tiepolo, oltre a mostrare la sua magnifica facciata palladiana sul Canale della Giudecca. Proseguiamo la nostra passeggiata verso la base navale, percorrendo tutta la riva delle Zattere, la più lunga di Venezia, un tempo ormeggio per le imbarcazioni cariche di legname. Cerchiamo un po’ di ristoro nella brezza del Calle del Vento, subito prima dell’ultimo ponte per raggiungere la stazione marittima. In zona, la Trattoria San Basilio vi accoglierà con la sua semplicità e l’ottima cucina locale, tra cui primi piatti di pesce notevoli.
Pomeriggio
Ore 14.00. Tornando indietro, un po’ prima della Chiesa dei Gesuati, insinuandosi lungo il rio di San Trovaso, è d’obbligo una puntatina a uno dei più famosi, e ultimi, squeri veneziani. Lo squero di San Trovasio è un antico cantiere, se ne testimonia l’attività fin dal ‘600, dove venivano costruite e riparate le imbarcazioni proprie della tradizione veneziana. Il fascino di questa costruzione è data dall’architettura anomala rispetto al contesto cittadino: i maestri d’ascia provenivano dal Cadore ed i tetti spioventi in legno confermano lo stile tipico delle case di montagna. Oggi si può ammirare il lavoro degli artigiani mentre riparano gondole e pupparini. Riprendendo la riva delle Zattere lasciatevi tentare dalla Gelateria da Nico (Dorso Duro 922 Venezia) e poi raggiungete la linea 2 del vaporetto per attraversare il canale.
Ore 15.00. In pochi minuti siete sull’isola della Giudecca. Proseguendo lungo la fondamenta in direzione est, superiamo alcuni negozi con le tipiche vetrine e imbocchiamo il calle a sinistra per visitare la corte dei cordami dove i panni stesi sui fili colorano il lungo spiazzo; raggiungiamo poi alcuni antichi palazzi dalle bellissime facciate, tra cui l’Accademia dei Nobili, risalente al ‘500. Da Calle delle Erbe arriviamo alla struttura più importante dell’isola: la Chiesa del Redentore. Progettata dal Palladio, custodisce la Madonna con Bambino e due angeli musicanti del Vivarini ed è il fulcro di una delle feste più belle di Venezia: la terza domenica di luglio (quest’anno il 15) si tiene la Festa del Redentore: per l’occasione si apre il ponte poggiato su barche/piattaforme galleggianti che collega la chiesa alla riva delle Zattere. L’evento inizia il sabato sera con un magnifico spettacolo pirotecnico, mentre i Veneziani mangiano e bevono sulle imbarcazioni. La domenica, oltre alla benedizione del Patriarca e la processione, si può assistere alle tre regate su gondola sul canale della Giudecca.
Ore 17.00. Proseguiamo il nostro pellegrinaggio e visitiamo Casa dei Tre Oci, così chiamata per le particolari finestre a ogiva che la contraddistinguono, restituita alla città grazie alla Fondazione di Venezia. Prima di fare dietro front, passate dalla Chiesa delle Zitelle, poco distante dal famoso Hotel Cipriani, per poi prendere il vaporetto fino a Sacca Fisola, nella parte ovest della Giudecca.
Ore 18.30. Dalla zona di Sacca Fisola attraversiamo il ponte dei Lavraneri per ritornare sull’isola principale: ci dirigiamo verso la Fondamenta San Biagio per raggiungere l’ex molino Stucky, vecchio opificio trasformato in un hotel della catena Hilton. La struttura è poderosa ed austera, ma all’interno, all’ottavo piano, ospita uno Skyline Bar dove finalmente ci si può gustare uno spritz mentre si gode di una vista mozzafiato che arriva fino a Piazza San Marco. Il tempo vola e a malincuore dobbiamo ritornare sulla terraferma. Eppure sappiamo che non è un addio: per esplorare Venezia non basta una vita.
Come muoversi. Per gli orari dei vaporetti visitate il sito dei trasporti Actv. Il biglietto valevole 24 ore costa 20,00 €.
Dove dormire. Case Vacanze Venezia sul sito Appartamenti-a-Venezia.com, buon rapporto qualità/prezzo e interessanti proposte di soggiorno a partire da 90 euro.