Il Pantanal è il più grande ecosistema al mondo dopo l’Amazzonia. Una pianura alluvionale che vanta un’incredibile varietà di flora e fauna, e offre stupendi paesaggi selvaggi che si snodano tra Bolivia, Paraguay e Brasile. La fetta più ampia appartiene a quest’ultima ed è proprio qui che ci troviamo.
Arriviamo a Cuiabà, la capitale del Mato Grosso (“giungla fitta”). Situata sulle sponde dell’omonimo fiume, affluente del Rio Paraguay, non è particolarmente interessante anche se accoglie edifici coloniali, il parco cittadino in Praca de La Repùblica e il mercato del pesce. E’ soprattutto un punto strategico per le escursioni nel Pantanal o nella Chapada dos Guimaraes, splendido parco con le Cascate Veu de Novia e Cidade de Pedra.
Arriviamo tardi la sera e in taxi percorriamo i 7 km che separano l’aeroporto dal centro cittadino. Troviamo posto al Global Garden hotel e noleggiamo l’auto appoggiandoci a un’agenzia in città (più economica che in aeroporto) per percorrere una “piccola parte” dell’immensa palude che si estende per oltre 200.000 km2. Non è indispensabile una 4×4 e se la strada è asciutta si guida perfettamente, l’unica difficoltà consiste nel superare gli oltre 120 ponti di legno stretti e traballanti, disseminati lungo i 147 km da Poconè a Porto Jofre.
Il giorno seguente siamo già sulla Transpantaneira, la MT-060, la principale strada sterrata del Mato Grosso che attraversa il Pantanal brasiliano, dalla quale è possibile osservare quasi tutta la fauna che vive in questo ecosistema. Paradiso per il birdwatching con oltre 700 specie di uccelli, rapaci e pappagalli, tra cui la meravigliosa ara giacinto, il tuiuiu emblema del Pantanal, ma anche mammiferi e rettili quali jacarè (caimano), capibara, i più grossi roditori esistenti, tapiri, formichieri, scimmie, lontre giganti o i rari giaguari, anaconda e tanto altro.
Il primo centinaio di km da Cuiabà non è particolarmente interessante, l’area è bonificata e trasformata in coltivazioni agricole, i cavalli gli unici animali che pascolano nei ranch. Ma appena superata Poconè, la Transpantaneira si snoda in zone di foresta alternate a stagni, fiumi e laghi, fino ad immergersi in aree paludose man mano che ci avviciniamo a Porto Jofre, il termine della strada.
In 3 giorni abbiamo modo di osservare in lungo e in largo la pianura alluvionale da diverse angolazioni: dalla barca navigando lungo i fiumi con l’immancabile pesca ai piranha, con il richiamo alle lontre giganti più rare al mondo, attratte dal pesce portato dalla guida; da cavallo, con escursioni nella foresta alla ricerca di scimmie, pappagalli, cervi, ma soprattutto dalla nostra auto, dall’alto della Transpantaneira.
Il tempo purtroppo nuvoloso non ci regala le splendide stellate del Pantanal e le giornate grigie smorzano i colori della vegetazione, ma gli uccelli sono così numerosi da far parte del paesaggio, un paradiso per esperti ornitologi così come per neofiti del birdwatching come noi. Ci fermiamo di continuo lungo la strada per ammirare capibara, aironi, cormorani, tucani, cicogne americane, kaimichi simili a oche, jacarè… La macchina fotografica non si riposa un minuto e man mano che ci avviciniamo a Porto Jofre aumentano le possibilità d’incontrare il giaguaro (per l’avvistamento degli animali più rari una guida esperta può essere d’aiuto), ma noi non riusciamo a vederlo.
Tre giorni appassionanti e indimenticabili con un solo rammarico, uno degli ultimi rullini non si è agganciato: immortalava una lotta violenta tra rapaci sulla strada e a pochi passi da noi, la ricerca dei jacarè di un posto tranquillo dove consumare il pasto appena cacciato tenuto tra le falangi. Bella frustrazione per un’amante della fotografia, ma il ricordo e le emozioni di questa favolosa regione sono tutte vive in noi a distanza di anni.
Quando andare: il momento migliore per visitare il Pantanal va da maggio a settembre quando la stagione è secca e le acque iniziano a ritirarsi. Durante la stagione delle piogge (ottobre-febbraio) la superficie è sommersa, vi si annidano enormi quantità di mosquitos e la temperatura supera i 40°.
Dove dormire: gli hotels non sono molti e in alta stagione suggeriscono di prenotarli in anticipo. Sono piuttosto cari, ma molto confortevoli. Spesso propongono pacchetti all inclusive con trasferimenti da e per Cuibà, escursioni in barca, a cavallo, in jeep… Le soluzioni più economiche sono rappresentate dai numerosi ranch o pousada che s’incontrano lungo la Transpantaneira come Pousada Araras Pantanal Eco Lodge ad Araras (al km 32) o l’Hotel Pantanal Mato Grosso a Poconé (al km 48). I proprietari di queste fattorie per sfruttare l’aumento del turismo stanno man mano attrezzandosi per offrire alloggi semplici ai visitatori che si muovono soprattutto con mezzi propri, ma spesso è possibile organizzare interessanti escursioni in barca o a cavallo anche presso queste strutture.