Da Cienfuegos a Viñales è una vera e propria traversata. Quasi 500 chilometri, oltre cinque ore di strada per fare in pratica un terzo della isla in verticale. Per arrivare nella regione di Pinar del Rio si ripassa da L’Avana e si tira dritto. Andiamo a nord-ovest, dopo essere stati nella punta a sud-est.
Abbiamo scelto di dedicare tre giorni alla Valle di Viñales, ultima tappa di questo itinerario che ci ha portato con le nostre macchinette un po’ scassate per tutta Cuba. Massima libertà di movimento, incontri emozionanti, paesaggi incredibili. L’unica limitazione è il viaggiare di notte, vivamente sconsigliato per la mancanza di luci lungo le strade. Cuba sta cambiando, lo percepiamo nelle parole e nei volti.
Viñales è considerato il paradiso ecologico per eccellenza di Cuba, per gli amanti della natura. Questa valle è divenuta un centro turistico importante, eppure conserva quella tranquillità e quell’atmosfera tipici dei paesini di montagna ma anche dei piccoli nuclei in America Latina. Silenzio, tempo che trascorre lentamente, la piazza come punto di aggregazione di tutto il paese.
Essere diventata nota ha aiutato l’economia locale di Viñales, facendo proliferare le casas particulares: non avrete problemi a trovare alloggio a poco prezzo. Il consiglio che vi diamo è di controllare le stanza prima di dare il vostro sì, gli standard di pulizia sono molto diversi da una casa con l’altra.
Perché Viñales? E’ una valle talmente bella da esser diventata Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Il nome richiama la singolare configurazione geologica della zona. La valle di Viñales è caratterizzata da un segno inequivocabile, i famosi mogotes, bizzarre e gigantesche montagne calcaree disseminate in un territorio per il resto piatto e verdeggiante. Per farvi capire, viene chiamata così ‘qualsiasi elevazione del terreno che ricordi la forma di un monte’
Divenuta meta di rocciatori proprio grazie ai mogotes, Viñales ha il fascino della montagna ma un clima tropicale. Per cui nelle escursioni equipaggiatevi bene e non sopravvalutatevi. Studiamo il programma dei nostri tre giorni e la scelta ricade, dopo aver velocemente visitato il paese – praticamente una strada unica disseminata di casette – sulla gita a cavallo di una giornata e due giornate al mare.
La gita a cavallo, con tutte le bizzarrie e gli imprevisti del caso (ad esempio, voli da cavallo) permette in una giornata di fare un giro molto lungo per il parco di Viñales. Visitare una fattoria (finca) all’avanguardia nelle coltivazioni naturali e biologiche, arrivare ad un lago o alle cascate dove fare il bagno, andare a toccare con mano il processo di fabbricazione dei famosi sigari cubani fatti dai campesinos, provarli, e bersi anche un mojito con il miele, una vera bomba, delizioso. Non serve essere pratici di equitazione, i cavalli sono piuttosto vecchiotti e quasi tutti tranquilli, oltre ad avere dei nomi improbabili, in più sarete accompagnati da qualche guida; è necessario comunque un minimo di attenzione perché i sentieri sono stretti. Possibili conseguenze: dolori a schiena e sedere dopo una giornata al trotto.
Un’altra delle qualità che rende Viñales un posto unico è la possibilità di arrivare su un’isola a soli 40 km di strada in auto, passando El Moncada e Minas de Matahambre, per le colline ricoperte di pini. Difatti con un’oretta di strada si può raggiungere Cayo Jutìas (nella foto). Uno spettacolo, spiaggia bianchissima e mare fantastico, una destinazione non troppo turistica (a differenza dell’altra isola nelle vicinanze, Cayo Levisa, non ha strutture per la notte) e che mantiene tutte le caratteristiche di una spiaggia di livello alto. Sono gli ultimi giorni di un viaggio fantastico ma anche faticoso, e quindi ci godiamo fino in fondo le spiagge di Cayo Jutìas, tra le migliori viste a Cuba. 3 km di spiaggia bianca, un minuscolo isolotto ricoperto di mangrovie.
Un’altra bella opportunità che offre la Valle di Viñales è di passare qualche giorno a Las Terrazas, le terrazze rivoluzionarie nate in una specie di villaggio ecologico dove pendii boscosi un tempo spogli sono stati ripiantati con alberi, orchidee e un fiorire di artisti e poeti. Una storia che nasce nel 1971 e che dimostra quanto il popolo cubano su certe cose sia più avanti del nostro mondo. Considerato oggi il più autentico resort ecoturistico di Cuba, Las Terrazas (qui trovate il sito) è gestito in base ai principi ecologisti tra cui efficienza energetica, agricoltura sostenibile, basso impatto ambientale e educazione all’ecologia.