Isole Aran, i bastioni della cultura gaelica

Non si può affermare di conoscere l’Irlanda se non si programma una visita di almeno tre o quattro giorni alle Isole Aran, un piccolo arcipelago di tre isole sferzate dal vento, situate nella baia di Galway, nella stupenda regione del Connemara.

A scuola si studia ancora il gaelico, i pony e gli asini scorrazzano placidamente qua e là e i ritmi quotidiani sono scanditi dal vento e dalla musica improvvisata dagli abitanti. Lo stile di vita della popolazione non è mutato granché nel corso dei secoli e le poche automobili in circolazione (le isole sono raggiungibili solo tramite battello o piccoli aerei) preservano l’identità di questo arcipelago alieno rispetto al resto del mondo, scandito da cenotafi e croci celtiche.

Un paio di giorni trascorreteli a Inishmore (Inis Mór), l’isola più grande, popolata da circa 830 abitanti. Si può godere di panorami straordinari, soprattutto dal versante che si affaccia sull’Atlantico, dove vivono colonie di foche. In estate Inishmore è un quadro bucolico in cui perdersi senza pensieri. Un’immagine rimane indelebile nella memoria, le verdi distese punteggiate dai fiori e solcate dai muretti a secco.

Due delle zone più spettacolari sono indubbiamente quelle nei dintorni del Dún Aengus (Dún Aonghasa) e del Black Fort (Dún Dúchatair) dove alla grandiosità delle scogliere si unisce l’attrattiva dei resti dei forti in pietra, edificati secondo la leggenda dai Firbolgs, una mitica tribù celtica. In alcuni punti si possono costeggiare a piedi tratti di scogliera, facendo molta attenzione visto che non ci sono percorsi segnati e le pietre possono risultare pericolose. Vicino a Dún Aengus è da vedere poi il Worm Hole: praticamente una piscina naturale di forma rettangolare dove le acque entrano ed escono con il riflusso della marea. Sull’altro versante, percorrendo un tratto a piedi tra i prati si può raggiungere una clochán, ovvero un’abitazione in pietra probabilmente dell’epoca cristiana, perfettamente conservata: è la Clochán na Carriage che presenta, come le tipiche case dal tetto di paglia caratteristiche dell’isola, due entrate speculari. Le thatched house, invece, molto simili a quelle scozzesi, si incontrano qua e là sull’isola. A sud-est c’è Teaghlach Einne una piccola chiesa, parzialmente sepolta nella sabbia all’interno del cimitero di Killeany (Cill Einne), antico di 1500 anni, dove riposa il santo patrono dell’isola, S.Enda.

Il villaggio principale di Inishmore è Kilronan, dove si trova il porto, un piccolo supermercato e qualche pub, come il Ti Joe Mac’s, dove improvvisano serate di musica tradizionale irlandese. In questo piccolo centro si può acquistare qualcosa di caratteristico come uno dei famosi maglioni delle isole, con trame e colori diversi che una volta identificavano la famiglia d’appartenenza. Non fermatevi però allo Sweater Market o nei negozietti a Kilronan, cercate invece qualche anziana signora che sferruzza a mano, da Mary O’Flaherty in Oat Quarter.

Aran, Dun Eochla
CC Herbert Ortner

Le spiagge di Inishmore sono poche ma splendide, una su tutte Kilmurvey che vanta sempre la bandiera blu di balneabilità. L’acqua è ovviamente molto fredda, ma la sferzata d’energia dopo un bagno è memorabile!

Si può scegliere di girare l’isola di Inishmore percorrendo dei tratti in autobus, ma si perde molto del panorama, o in calesse trainato da pony, ma personalmente consiglio di noleggiare una bici, per esempio all’Aran Cyde Hire (€10 ca. al giorno): pedalare, magari scansando qualche capra o pecora dal muso nero, dà molta più soddisfazione.

Seconda isola da visitare è Inishmaan (Inis Meáin), la più quieta e contemplativa, un tempo meta di monaci in cerca di solitudine e pace. Con il suo patchwork di prati verdi cuciti dai muretti a secco, vi colpirà per la quasi totale assenza di servizi dedicati al turismo. Gli abitanti di questa isoletta grande 5 km per 3, sono refrattari a bancomat e qualsivoglia servizio cui siamo abituati. Questo non significa che non siano ospitali: tutti si faranno in quattro per aiutarvi o darvi indicazioni relative ad alloggi e siti di interesse. Come punto di riferimento per informazioni varie segnatevi la Inishmaan Island Co-operative ad An Córa (tel. 099-73010), vicino al molo. Tra i siti da vedere c’è la tatched house del drammaturgo John Millington Synge, (autore de Le isole Aran – ed. Sellerio) che lasciata Parigi, trascorse diverse estati sull’isola a scrivere il suo diario su consiglio dell’amico Yeats.

Questo è l’ultimo avamposto della vecchia Europa, ho il privilegio di vederlo prima che sparisca per sempre.
J.M.Synge

Entrare nel cottage è un vero e proprio salto nel tempo: tre piccole stanze ed un mobilio spartano raccontano lo stile di vita che probabilmente ancor oggi alcuni isolani condividono. Proseguendo sulla strada si raggiunge il forte di Dun Chonchuir: una vista unica su Inishmore compensa la fatica per raggiungere il sito. Un altro panorama da non perdere è quello dal Cathaoir Synge (la Sedia di Synge), dove lo scrittore si fermava a contemplare la splendida vista sul blu del cielo e del mare attorno all’isola maggiore, mentre il fragore dell’acqua sulle scogliere scandiva come oggi il flusso del tempo. Altro forte da scoprire è quello di Dun Fearbhaigh, mentre delle chiese antiche rimangono pochi resti: da visitare vicino al porto è la Cill Cheannannach, che lotta per rimanere in piedi attraverso i secoli. Infine, segnaliamo la spiaggia di Tra Leirtreach, un ottimo luogo per rilassarsi durante una giornata assolata. Di quest’isola si porta nell’anima l’atmosfera a volte surreale e sospesa, che dopo lunghe camminate si impadronisce di corpo e spirito, facendo dimenticare ogni affanno.

A pochi chilometri dalle coste di Doolin galleggia l’ultima isola dell’arcipelago, Inisheer (Inis Óirr), che nonostante le ridotte dimensioni si avvale di un piccolo aeroporto dove atterrano i velivoli dall’Irlanda, alternativa al più economico ferry. Mentre ci si avvicina alla costa lo sguardo è rapito dalle case bianche col tetto grigio che punteggiano i campi e dai resti del castello sulla collina che si staglia nel cielo azzurro. Noleggiare una bici è possibile, ma vista la superficie dell’isola e le pendenze poco impegnative girare a piedi è l’ideale, tergiversando a volte in piccoli dedali di sentieri. In circa cinque ore di cammino si riesce a visitarla tutta, partendo dal molo dei traghetti e dirigendosi verso il Fisherman’s Cottage. Molti punti d’interesse si trovano nella parte settentrionale, come Teampall Chaomháin resti di una chiesa dell’XI- XII sec., Dún Formna e Caisleán Uí Bhriain, forte preistorico dell’età del ferro e rovine del castello del XIV sec., Teampall Ghobnait, chiesa e oratorio cristiano, e Tobar Éinne, il pozzo di San Enda. Altra tappa doverosa è quella del relitto del Plassy: capannelli di turisti si immortalano a fianco del cargo naufragato, una scultura arrugginita tra le rocce a memento del rispetto dovuto al mare. Un luogo interessante, creato nel 2000, è il centro d’arte contemporanea Áras Eanna Art & Heritage Center ricavato da un’ex fabbrica tessile: qui gli artisti possono soggiornare per alcuni mesi esponendo il loro lavoro, creando mostre fotografiche ed esposizioni. È presente anche un teatro per concerti, rappresentazioni teatrali e proiezione di film d’archivio. A fine giugno è organizzata una manifestazione, una sorta di festival della durata di una settimana, in cui vengono istituiti corsi di bodhrán, il tipico tamburo irlandese fatto con pelle di capra, oltre a concerti e danze popolari. La bella spiaggia sabbiosa a nord è la ciliegina sulla torta: a questa isola, pur essendo così piccola, non manca nulla.

Un ultimo suggerimento: non perdete le magnifiche stellate notturne che sovrastano le isole, ma portate sempre con voi una torcia. Di notte perdersi tra un muretto e l’altro, magari dopo una pinta al pub, è questione di un attimo.

Come arrivare. In aereo oppure in modo più tradizionale ed economico via mare con uno dei tre traghetti: due da Rossaveal e uno da Doolin (€ 10 per tratta). I collegamenti fra le isole sono irregolari ma frequenti d’estate: visitate uno dei siti o rivolgetevi all’ufficio del turismo di Galway (Victoria Place, tel.+ 353 91 563081).
Dove dormire. Innanzitutto prenotate prima di partire: durante l’estate può essere arduo trovare una sistemazione. Esistono diversi tipi di alloggi, tra cui vari ostelli. Inishmore vanta un gran numero di pensioni e B&B, consigliamo Kilmurvey House, sotto il Dùn Aengus, vicino alla piccola baia di sabbia bianca, un luogo incantevole dove pernottare e fare amicizia. Sull’isola di Inishmaan suggeriamo l’An Dun B&B per la vista meravigliosa e il buon cibo.

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