Palermo è indescrivibile: un coacervo di Europa e Oriente, Cristianesimo e Islam, Barocco, Normanno, Art Nouveau – il tutto racchiuso dalla Conca d’Oro, tra i Monti Pellegrino e Alfano e il mare dell’antico porto de La Cala. Odori, sapori, mercati, folklore, storia, antiche glorie, problemi attuali, degrado e recupero, un’anima divisa tra prove di coraggio eroico e atavica rassegnazione – una città unica. Perdersi nel labirinto del centro storico palermitano è il primo istinto e forse è il modo migliore per entrare in sintonia immediata con la città; ma se proprio volete delle indicazioni sommarie per guidare lo sguardo e non perdervi i dettagli più importanti, vi proponiamo quattro strade che potete percorrere – quattro itinerari dedicati agli antichi quartieri. Iniziamo da L’Albergheria e La Kalsa.
I quartieri storici di Palermo: L’Albergheria
I viaggiatori stranieri che arrivavano a Palermo nel Grand Tour del ‘700 e ‘800 erano soliti iniziare da questo quartiere la loro esplorazione della città – precisamente dal campanile della Chiesa di Francesco Saverio. Il viaggiatore esperto di storia dell’arte apprezzerà sicuramente i florilegi barocchi che rendono la chiesa quasi un compendio dello stile secentesco, ma voi tenete d’occhio, poco più avanti in Piazza San Saverio, la gelateria di Giannino La Barbera e iniziate l’itinerario con il miglior sorbetto del quartiere.
Prendete Via Majali, alla fine della quale vi aspetta la Porta Sant’Agata, normanna – siamo alle antiche mura della città, al confine Sud. Poco più avanti, l‘Oratorio del Carminello del 1600 e il vicino Collegio di Maria di Castiglia con annessa Chiesa dell’inizio del ‘700, in Via Chiappara al Carmine.
“Al Carmine” vuole dire che siete arrivati alla maestosa Chiesa del Carmine, dalla mirabile cupola decorata e il chiostro rinascimentale che lascia a bocca aperta. Ma soprattutto siete a Ballarò, la zona dove al tempo degli Arabi c’era la fiera, Segel-ballarath: dovreste accorgervene dall’abbannìo di voci che si fa sempre più distinto – ancora oggi qui si tiene uno dei famosi mercati popolari di Palermo. Piazza Ballarò è alla fine della via, ma è già tutta piena di bancarelle, botteghe e leccornie, tanto che ci vuole uno sforzo notevole per ricordarsi di cercare il Vicolo del Conte di Cagliostro dove c’è la casa natale del leggendario Conte Giuseppe Balsamo, un po’ mago, un po’ ciarlatano, un po’ scienziato, un po’ eccezionale promoter di se stesso nell’Europa settecentesca. A dire il vero il vicolo è spesso chiuso, tra muri pericolanti e case fatiscenti, immondizie e ratti. I turisti passano, le amministrazioni lottano contro il degrado, ma la battaglia è ardua.
Ripiegate su Via Nasi: ecco la medievale Chiesa di San Niccolò all’Albergheria, con la sua torre che domina Via dell’Albergheria – quella che dovete prendere ora, per arrivare alla Porta di Castro. Chiedete di Mastru Pippino La Targia: è uno degli ultimi decoratori di carretti siciliani.
La restaurata Via Mongitore vi porterà a Piazza della Pinta: la chiesa del ‘600 che troneggia davanti a voi conserva dipinti e stucchi di uno dei più rinomati decoratori secenteschi, Giacomo Serpotta; ma è alla fine di Via dei Pellegrini che troverete il pezzo forte: San Giovanni degli Eremiti – chiesa normanna (ora sconsacrata) costruita su un’antica moschea, a sua volta costruita su un’antica basilica paleocristiana, a sua volta costruita su… insomma: avete capito. Ora imboccate la Porta Montalto, costeggiate le mura della città vecchia e vi ritroverete al punto di partenza, a Piazza San Saverio.
Dove dormire: Casa Orioles
I quartieri storici di Palermo: La Kalsa
Nome arabo – al khalisa, “la parte pura” – anticamente la cittadella fortificata dove avevano sede l’emiro e i suoi ministri. A Sud Est di Corso Vittorio Emanuele, uno dei quartieri più antichi, devastato dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, oggi oggetto di un restauro indefesso e appassionato. Prendete il Corso in direzione Ovest, arriverete presto alla dugentesca Chiesa di San Francesco. Nella piazza, ecco l’Antica Focacceria: è dal 1834 che rifocilla col suo cibo da strada e i suoi piatti forti i passanti – ma vogliamo ricordarla soprattutto come capofila dei tanti altri esercizi commerciali palermitani i cui proprietari hanno avuto il coraggio di opporsi alla pratica mafiosa del pizzo.
Ritornate verso il mare, passate per Piazza Marina e lì vicino, all’angolo con via Butera, vicino ai Giardini Pubblici Garibaldi, trovate il Museo delle Marionette. Tornati in piazza, godetevi l’ombra degli alberi secolari dei giardini e gli splendidi palazzi nobiliari attorno a voi – soprattutto, Palazzo Chiaramonte.
Puntate verso Porta Felice, percorrete un tratto del Foro Italico e ripegate in Via Alloro. All’altezza di Piazza Kalsa, ecco Palazzo Abatellis, oggi sede della Galleria Regionale della Sicilia: qui è custodito un quadro di Antonello da Messina, la celeberrima Annunciazione del 1473 – che da solo vale la visita.
Più avanti, i cinefili cerchino Palazzo Gangi: lì è stata girata la leggendaria scena del ballo de Il Gattopardo di Visconti. Ripiegando a sinistra per Via Aragona, si incrocia Via Magione, dove troverete l’omonima Chiesa fondata nel 1150, restaurata nella sua antica struttura con estrema cura, il più suggestivo esempio dell’arte normanno-siciliana. Questa è anche una bella zona per trascorrere la serata: i giovani si danno appuntamento tra la Magione e la poco distante Via Spasimo. Pochi passi, poi, e siete al Giardino Botanico di Villa Giulia: Goethe ne era innamorato, capirete certamente il perché.
Dove dormire: B&B Casa Degli Artisti
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