Visitare Parigi al ritmo del metrò

Conoscere la Ville Lumière attraverso le fermate della metropolitana ripercorrendone la storia secolo dopo secolo, uno per ogni stazione. E’ questo che propone Metronomo, la storia di Parigi al ritmo del metrò (ed. L’Ippocampo), un libro rivelazione scritto da Lorànt Deutsch e che dal 2009 a oggi ha venduto milioni di copie in tutto il mondo dimostrando che è ancora possibile offrire una prospettiva del tutto nuova sulla capitale francese. L’opera di Deutsch usa la linea della metropolitana, la spina dorsale di Parigi, come punto di partenza per conoscere la storia cittadina offrendosi come strumento per scandire la misura e il ritmo del tempo (così nasce la scelta del titolo). Qui ogni stazione, luogo di passaggio per antonomasia, diventa spunto di riflessione e contemplazione ed evoca un lembo del passato, offrendo scorci inaspettati sulla città. Vi proponiamo di seguire l’itinerario proposto dall’autore passando di stazione in stazione, 21 in tutto, tante quanti i secoli che hanno fatto la storia di Parigi.

Il nostro tour comincia alla stazione Citè (linea 4, XIV arrondissement), in pieno stile Art Nouveau e unica stazione dell’Ile de la Citè, dove tutto è cominciato. La fermata del metrò somiglia a un pozzo scavato nelle viscere della terra, a 20 metri sotto la Senna e uscirne è un pò come essere catapultati indietro nel tempo, se si ha la sensibilità di guardare oltre. Siamo nel I secolo a.C e la Lutetia Parisorium, cellula parigina, è dominio di Cesare. Vengono edificati i primi palazzi e templi (alcune testimonianze al museo di Cluny). Intorno acqua e paludi, e qualche timido ponte abozza la fisionomia di quella che sarà una grande città.

La seconda fermata è la stazione di Place d’Italie (linee 5-6-7, XIII arrondissement), di per sè non troppo pregevole come struttura, si colloca in un punto nevralgico della città dei parisi. Nel II secolo, di qui passava la strada che portava a Roma (come tutte le altre, del resto) e il centro iniziava a espandersi a sud della Senna seguendo i dettami dell’architettura urbana romana. Sulle grandi lastre irregolari, passavano i galli diretti a Roma. Nel grande anfiteatro combattono fiere e gladiatori e romani e parisi si sollazzano alle terme (il ristorante Le Coupe-Chou si è fatto spazio proprio in un’antica piscina gallo-romana).

Parigi alternativa
Foto di Jean-François Gornet (CC)

A Notre-Dame-des-Champs (linea 12, VI arrondissement), dal nome della chiesa rococò in boulevard du Montparnasse, le tracce dell’antica Lutezia si perdono nella modernità del contesto urbano. Nel III secolo era un centro popolato e importante, e l’opera di evangelizzazione cristiana cominciava a dare i suoi frutti. Il vescovo Denis raccoglie folle di nuovi credenti e la sua chiesa, all’epoca clandestina, può essere considerata la prima cattedrale di Parigi. Tracce della struttura giacciono oggi poco dignitosamente sotto un edificio modernista in rue Pierre Nicole. Dell’opulenza di Lutezia, dopo anni di terribili sconvolgiementi, ormai non resta che una cittadina chiamata Parigi.

Oggi a Saint-Martin (tra III e X arrondissement), chiusa dal 1939, dimorano i clochard, protetti da colui che nel IV secolo da recluta romana divenne santo, Saint-Martin appunto. L’editto di Costantino ha reso i cristiani liberi ma i barbari minacciano nuovi guai per Parigi.

La Louvre-Rivoli (linea 1) sbuca al Louvre, dove nel V secolo sorgeva un campo fortificato eretto dai franchi. Ed è da quella piazzaforte (lower in lingua franca), divenuta prima castello e poi palazzo, che nasce il museo più visitato al mondo.

Saint-Michel-Notre-Dame (linea 4, V e VI arrondissement), stazione priva di fascino, conduce alla mitica Cattedrale romanzata da Hugo, tempio dedicato a Giove quando Parigi era ancora Lutezia. Intorno, poche e invisibile tracce di un passato tormentato ma illustre, quando a regnare, nel VI secolo comincia la dinastia dei Merovingi.

Con la fermata di Saint-Germain des Prés siamo nel VI arrondissement e sulle nostre teste svetta il campanile romanico di ciò che resta dell’omonima abbazia, la chiesa parrocchiale. Nel VII secolo qui non c’erano i viali alberati, le aiuole in fiore nè i caffè frequentati dagli esistenzialisti, ma solo un quartiere in gestazione con l’abbazia voluta dai Merovingi quale luogo di sepoltura.

Con la stazione Basilique de Saint-Denis (linea 13) che conduce alla stessa basilica, ci allontaniamo da Parigi e raggiungiamo Saint-Denis. La basilica, a pochi metri dalla fermata, si ammira tutt’oggi nella sua originaria maestosità propria della prima chiesa gotica parigina e nell’VIII secolo custodiva le spoglie della dinastia merovingia ormai al tramonto.

Chatelet-Les Halles della RER (I arrondissement) incrocia la stazione del metrò Chatelet e Les Halles formando la più grande stazione ferroviara del mondo. Ma nel IX secolo Parigi deteneva solo primati in negativo, attirando calamità di ogni tipo: carestie, inondazioni, epidemie e la minaccia vichinga. Ma da questo secolo di lotte e distruzione Parigi ne uscirà più forte che mai.

I binari del metrò della stazione La Chapelle (linea 2) escono all’aperto. Nel X secolo, il villaggio de La Chapelle, annesso a Parigi solo nel 1800, è sede della prestigiosa fiera di Lendit, esposizione di prodotti da tutto il mondo. Durante questo secolo, Parigi, dopo i Carolingi, vedrà trionfare la dinastia dei Capetingi che regnò sul trono di Francia fino al XIX secolo.

E così, sorvolando non per negligenza ma per necessità di sintesi le stazioni dalla XI° alla XVIII° – nell’ordine Arts et Métiers, collegata al mito dell’anno mille, Philippe Auguste, che riconduce all’XII secolo in cui Parigi divenne capitale di Francia, Maubert Mutualité, legata alla prima università parigina nel XIII secolo, Hotel de Ville e la nascita de Terzo Stato (XIV secolo), Chateau de Vincennes e il secolo buio, Palais-Royal-Musée du Louvre e le luci e le ombre del Rinascimento, Invalides che celebra il Grand Siècle ( XVII) e Bastille, luogo in cui sorgeva la Bastiglia – si arriva alle ultime tre stazioni e ai rispettivi utlimi tre secoli di storia parigina: la stazione République, Champs Elylées Clemenceau e La Défense. Storia recente, probabilmente nota ai più che passa attraverso la costituzione della Terza Repubblica, attraversa i viali del potere assistendo alla nascita di alcune brutture parigine del XX secolo (biblioteca Mitterand, Opéra Bastille, Centre Pompidou…) e termina a La Défense, altra discutibile costruzione recente, ma che in futuro diventerà anch’essa vestigia del passato.

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