Conosciuto per negozi di design, boutique di stilisti emergenti e ristoranti di tendenza, il Marais è uno spumeggiante quartiere sulla Rive Droite tra il III e IV arrondissement, dove è facile passare intere giornate. Ricco di fascino, è un mix di atmosfera bohémien e minimal con vetrate artistiche e cimeli d’epoca qua e là, con quel sapore che pare dire “nulla è lasciato al caso”. Regala bellezza grazie a musicisti che suonano il sax, chitarra, violocello sui marciapiedi e artisti che espongono direttamente le proprie opere per strada.
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Oggi il quartiere Marais continua ad ospitare una delle più grandi comunità ebraiche di Parigi e attualmente è anche il centro della vita LGBT della capitale. Partendo dall’epicentro del quartiere ebraico in Rue des Rosiers, girovagare nelle viuzze regala il piacere di scoprire locali dove confondersi con gli habitué, scovare negozietti insoliti in cui lo shopping vintage la fa da padrone, o visitare i meravigliosi hôtels particuliers del lontano regno di Luigi XIV.
Marais: un po’ di storia
Idealmente delimitato dall’Hôtel de Ville a ovest, da Rue de Bretagne a nord, da piazza della Bastiglia a est e dalla Senna a sud, Le Marais deve la sua peculiarità e la sua fortuna al fatto di esser stato risparmiato dagli interventi di Haussmann. Mentre il barone trasformava la capitale, questa zona riuscì a mantenere gran parte della sua architettura e dei siti storici. La comunità ebraica fu riconosciuta ufficialmente nel quartiere nel 1119, con collocazione lungo Rue de la Juiverie (ora Rue de la Cité). La maggior parte degli ebrei, già dal VI secolo, scelse questa parte della città per la sua connotazione mercantile. Furono poi espulsi nel 1182 da Filippo Augusto e tornarono nel 1198. Nei secoli successivi furono allontanati e riammessi numerose volte fino alla Rivoluzione Francese, quando fu concessa loro la cittadinanza.
Dagli anni ’60 del secolo scorso, dopo decenni di abbandono, il quartiere riacquista l’incanto grazie all’intervento di André Malraux, diventa il luogo dell’anticonformismo, aperto a tutti, dove le differenti comunità convivono senza scontrarsi. Un piccolo villaggio ma un grande crogiolo sociale, dove oggi la comunità LGBT ha costruito un mondo intero. Per chi voglia esplorare l’alto Marais, troverà inoltre una delle più grandi comunità cinesi a Parigi fin dalla seconda guerra mondiale.
Marais: cosa vedere
Place des Vosges è la piazza più antica di Parigi e una tra le più belle. Riecheggia quasi una scenografia teatrale con le facciate in mattoni, i porticati e i tipici tetti. É strutturata attorno a due padiglioni, quello della Regina nella parte nord della piazza e quello del Re nella parte sud. Camminando lungo gli archi che la circondano, scoprirete ristori gourmet come Carette. Molte gallerie d’arte fiancheggiano la piazza, le loro grandi porte-finestre sono inviti ad entrare e scoprire le loro opere. Dall’altra parte della piazza, una piccola porta privata accede al giardino del favoloso Hotel de Sully. Al civico 6 non dimenticate di visitare la casa di Victor Hugo, oggi piccolo ma delizioso museo.
L’Hôtel de Sully, fulcro della vita mondana degli omonimi duchi dalla metà del XVII secolo, è uno dei più prestigiosi hôtel particulier del Marais. Notevole esempio di stile rinascimentale, il suo soffitto a cassettoni lo è dichiaratamente. Ospita un’eccellente biblioteca sulla storia di Parigi, mostre fotografiche sull’architettura e le arti. Nella corte notevoli sono i bassorilievi. Se continuate il vostro giro nella corte più grande, grazie ad un piccolo corridoio sulla destra (non così segnalato) ritornate direttamente a Place des Vosges.
L’Hôtel de Ville, risalente al 1535, fu distrutto da un incendio nel 1871 e oggi ammiriamo la facciata neorinascimentale del 1882, dove contemplare ben 338 sculture raffiguranti famosi personaggi parigini realizzate da oltre 200 scultori, tra cui il celebre Auguste Rodin. L’interno rivela i fasti della Repubblica. È sede del municipio e uno dei monumenti storici più emblematici della città di Parigi.
L’Hôtel de Soubise ospita gli Archivi Nazionali e stupisce per il contrasto tra la facciata classica e la pesantezza degli sfarzosi arredi rococò all’interno. Diverse le mostre temporanee che si alternano, da non perdere un tesoro fra tutti: il Giuramento della Pallacorda.
Il quartiere ebraico
Rue du Roi de Sicile, rue des Rosiers, rue Ferdinand Duval e Rue Pavée, raccontano la storia del quartiere ebraico parigino nel Marais, conosciuto come il Pletzl. Camminando lungo queste vie e quelle limitrofe, come rue Viellie du Temple e rue des Quatre Fils, troverete edifici antichi, librerie, negozi e ristoranti ebraici.
Dalla metro Saint Paul, proseguendo verso nord, al numero 10 di rue Pavée non può sfuggirvi l’unicità della facciata della sinagoga. Costruita nel 1913 è il solo edificio Art Nouveau del quartiere che risalta per la sua pietra cava ondulata slanciata verso il cielo. Al suo interno si trovano gli arredamenti disegnati anch’essi dall’architetto Hector Guimard, con decorazioni a motivi floreali stilizzati ed il parapetto in ghisa, elementi tipici del movimento artistico che, sebbene non fosse appropriato per la corrente ortodossa, decretò l’attestazione di una cultura yiddish propriamente parigina. Girando a destra in Rue des Rosiers trovate l’école de Hospitalières, un tempo sede della scuola dei bambini ebrei, facilmente identificabile dalla scritta N’oubliez pas. In rue Geoffroy l’Asniers, più spostata verso la Senna, ha sede il Memorial della Shoah, mentre dovrete raggiungere rue du Temple e proseguire verso nord (potete prendere anche la metro Rambuteau) per raggiungere il Musée d’Art et Histoire du Judaisme.
Il Marais è ricco di cultura. Epoche e luoghi si amalgamano, per approfondirne la conoscenza ci vorrà qualche giorno. Tra i musei da non perdere ci sono il Museo Picasso e il Museo Carnavalet, mentre per gli amanti dello shopping artistico una sbirciatina a Images and Portraits e Les Mots à la bouche è consigliata. Godetevi i clavicembali suonati nelle piazzette e chiacchierate con i fotografi che espongono per strada i loro scatti. Il Marais vi entrerà nel cuore.
Dove mangiare
A Parigi, si sa, qualcosa per appagare il palato e solleticare i sensi lo si trova sempre. Nel Marais puntate però alla specialità locale, la cucina ebraica. Qui sanno il fatto loro. La domenica si fa il brunch. Perdetevi e peccate nel cortile del Marché des Enfants Rouges dove si cela il mercato più antico di Parigi.
Colazione. Sprofondati nelle poltrone di pelle da Le Loir dans la théière (Il Ghiro nella teiera, già il nome la dice lunga e i rimandi ad Alice sulle pareti sono alquanto eloquenti) in una tipica atmosfera favolistica e bohèmienne. Fetta gigante di torta al limone o tarte tatin. Caruccio (9,00 € circa con una bevanda) ma da provare.
Pranzo e cena. Lo street food è un must. I falafel di As du Fallafel (32-34 Rue des Rosiers) sono ottimi. Sempre in tema di cucina yiddish consiglio Sacha Finkelsztajn (27, rue des Rosiers) preso spesso d’assalto, dove spaziare anche tra manicaretti di panetteria e pasticceria. In entrambi ci si può sedere in piccoli tavoli e gustare la tradizione della cucina ebraica. Per un pasto israeliano dove le verdure esprimono il loro miglior potenziale puntate al 22 di rue des Écouffes da Miznon: il locale è semplice, si mangia pigiati, c’è una coda mostruosa prima di accaparrarsi un tavolo, ma i pita serviti con patate dolci e cavolfiori, ripieni di verdure abbrustolite e croccanti con crema di sesamo, vi ripagheranno sia a livello olfattivo che gustativo (prezzo circa 15,00 €). La versione dessert propone ripieno di banana. Chiuso il venerdì sera e il sabato ovviamente.
Vita notturna
Per gli amanti del jazz un indirizzo da segnare è Le Cave du 38RIV (38 rue de Rivoli), club intimo – non adatto ai claustrofobici – che propone concerti jazz, spettacoli teatrali, cabaret. Il bar apre 30 minuti prima delle esibizioni, 15 minuti prima si possono acquistare i biglietti in loco. Per le jam session l’entrata è libera.
Il Marais pullula di bar e locali gay friendly e offre diverse alternative notturne per la comunità LGBT come il popolare e modaiolo Cox 15 (rue des Archives) bar gay prediletto dagli uomini. L’esterno si trasforma in un party sovraffollato durante l’happy hour, il locale rinnova le decorazioni ogni tre mesi. Luogo ideale per nuovi incontri, nel weekend ondeggia grazie ai DJ resident al ritmo di musica electro-house. Quotato anche l’Open Cafè (17 rue des Archives) ma le ragazze si incontrano al 3W Café, dall’atmosfera più rilassata, dove organizzano serate a tema.
Curiosità sul Marais
Dopo aver ammirato l’Hôtel de Ville, continuate verso la rue Francois Miron, passando per Place Saint Gervais: l’olmo nel sagrato è legato a una storia curiosa. L’olmo antico, simbolo del cristianesimo delle origini, fu abbattuto dopo la Rivoluzione: sotto le sue fronde veniva resa giustizia fin da tempi più remoti. Si dice che le donne del quartiere prelevassero segretamente di notte parti di corteccia per curare la febbre. Tante le leggende su quest’albero che è un vero e proprio emblema: la sua immagine è riprodotta da alcune fabbriche di oggetti in ferro battuto fin dal XVII. L’attuale albero risale all’inizio del XX secolo.
Se avete buona vista, scovate la palla di cannone incastonata sulle mura dell’Hôtel de Sens (Metro Point Marie): fu sparata nel 1830 durante la Rivoluzione di luglio, dopo la quale salì al trono Luigi Filippo I della dinastia d’Orléans.
Per i fan incalliti, al 17 di Rue Beautreillis, a poca distanza dall’Hôtel de Sully, date un’occhiatina all’edificio che ospitò Jim Morrison.
DOVE DORMIRE: Hotel boutique Jules et Jim Paris Marais
COME ARRIVARE: in metro (fermata Saint Paul o l’Hôtel de ville) sono circa minuti 50 minuti dall’aeroporto Charles de Gaulle, sconsigliato il taxi.
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