Un arcipelago di un centinaio di isole delle quali solo venti abitate da una comunità che vive agli estremi del tempo e dello spazio. Sono le Isole Shetland nel nord della Gran Bretagna, luogo magico che alla fine di gennaio ospita lo spettacolare Up Helly Aa, considerato il più bel festival del fuoco d’Europa.
Seppure difficili da raggiungere, le Shetland non sono mai state isolate. In quanto snodo cruciale delle principali rotte marittime settentrionali, viaggiatori da ogni parte del mondo le hanno visitate e colonizzate nel corso dei secoli: dai pescatori dalla Groenlandia, ai viaggiatori dalle Isole Orcadi e dall’Irlanda, dai ricchi investitori scozzesi ai conquistatori scandinavi e ai commercianti olandesi. Ognuno ha lasciato qualcosa in queste isole. Pertanto, pur essendo amministrativamente parte della Scozia, il dialetto qui è molto diverso da quello scozzese e persino il folklore è il risultato di una fusione estremamente curiosa tra tradizioni scandinave e cultura celtica.
Il festival Up Helly Aa rappresenta un perfetto esempio della cultura di queste isole, ma in questo periodo dell’anno non si tratterà di una vacanza semplice. Seppure il clima non sia estremamente freddo, grazie alla corrente del Golfo che contribuisce a mitigarne le temperature invernali, il vento è praticamente una costante e trovare un cielo sereno è estremamente raro. Attrezzatevi quindi con vestiti caldi e impermeabili, scarpe robuste e pazienza.
La partecipazione all’Up Helly Aa come spettatori è gratuita e si può seguire la processione dall’inizio alla fine. Si tratta di un evento molto sentito da tutta la cittadinanza shetlandese e non solamente dagli abitanti di Lerwick; per poter partecipare in prima persona alla processione impugnando una torcia occorre aver vissuto alle Shetland per almeno cinque anni.

Si comincia alle nove del mattino in Commercial Street, nel centro di Lerwick.Si raduna qui la Jarl’s Squad, un plotone di uomini travestiti da guerrieri vichinghi guidato dal proprio comandante (Jarl è un termine di origine danese o norvegese utilizzato per definire il “capo”). Durante le celebrazioni tutti i partecipanti sono travestiti, ma solo la Jarl’s Squad è vincolata al tema vichingo, mentre i membri degli altri 48 plotoni possono scegliere il proprio travestimento in maniera fantasiosa.
Più di mille persone (guizers) marceranno durante l’intera giornata per le strade della città insieme alle diverse Squad in maschere ispirate a personaggi politici, eventi scandalosi locali, gruppi musicali famosi o show televisivi, in una mescolanza davvero bizzarra tra tradizione e modernità.
La tradizione di travestirsi durante questo festival ha radici profondissime, che risalgono alla festività di Yule, un festival pagano con origini che si perdono nella notte dei tempi e che nei paesi nordici è stato assorbito nel corso dei secoli dalle festività natalizie cristiane.
Fu nel corso del 1800 che i ragazzi di Lerwick iniziarono ad associare all’antica tradizione di travestirsi ed errare per le campagne locali in questo specifico periodo dell’anno, un grande falò alimentato da vecchie botti di legno e accompagnato da colpi di pistola. Fuoco e travestimenti diventarono quindi gli elementi caratterizzanti di un evento che continuò a crescere in popolarità fino ai giorni nostri, con una connotazione spiccatamente vichinga.
Una volta radunato in Commercial Street, alle 9 del mattino lo squadrone vichingo da inizio alla giornata e procede per la città sostando di tanto in tanto per un dram, uno shottino di whisky in un pub lungo la via o in altri luoghi pubblici al coperto attrezzati con stand che servono cibo e bibite, mentre i guizers, vichinghi e non, si mescolano tra la folla di spettatori e posano per i fotografi.

Nel frattempo, a partire dalle 6 del mattino, presso la Croce del Mercato, il centro dell’antico porto dove un tempo si svolgevano tutti gli affari cittadini importanti, viene collocato il Bill, letteralmente “il conto”. Si tratta di un gigantesco manifesto dipinto e scritto a mano, che lo Jarl, il Capo dello Squadrone principale, alle 10 del mattino legge ad alta voce: insieme a informazioni tecniche connesse con lo svolgimento del festival, questo documento include sempre una serie di divertenti aneddoti basati su eventi e persone di Lerwick e delle Shetland. Il Bill è firmato in calce dallo Jarl ed include un gigantesco timbro di ceralacca ed il motto del festival “We Axe For What We Want“, ovvero “Usiamo L’Ascia Per Ottenere Ciò che Vogliamo”.
La processione segue per le strade della città la Jarl’s Squad, che trasporta fino al porto la galea vichinga, una barca di legno appositamente costruita nel corso dell’anno per diventare la protagonista del falò. Dopo una cerimonia ufficiale nella Town Hall, l’equivalente del nostro municipio, che per tutto il giorno esporrà un vessillo con un corvo rosso, simbolo di libertà, le squadre si muovono di luogo in luogo, visitando scuole, ospedali e case private: danze, bevute e rituali tradizionali continuano fino a sera. Per tutto il giorno, gli Shetlanders intonano la melodia della canzone dell’Up Helly Aa, la cui prima strofa tradotta recita:
Dai grandiosi secoli vichinghi l’Up-Helly-A ‘è arrivato,
Accendi allora la torcia, forma la marcia e suona il tamburo:
E sveglia i potenti ricordi di muti eroi;
Le onde si infrangono senza sosta.
Alle 7 di sera tutti i partecipanti si radunano nel centro e formano quattro file. Il plotone vichingo arriva trasportando il galeone e guida la testa della processione per le strade di Lerwick. Tutte le luci della città vengono spente e Lerwick diventa improvvisamente buia e silenziosa. Ogni membro di ciascuna fila trasporta una torcia. La barca viene trasportata sino al centro del parco pubblico King George V, dove termina la processione dopo circa un’ora. Tutto attorno al parco altre migliaia di persone si radunano per assistere alla magnifica parata. Una volta depositata al centro del parco, i Guizers marciano attorno alla galea cantando The Galley Song, scritta appositamente per il festival sulle note di una vecchia canzone popolare norvegese.
Poi, ogni singola torcia viene gettata sulla barca, dando inizio al magnifico falò. Il vento, incessante, fa volare in aria le ceneri infuocate e tutti osservano il fuoco mentre la galea brucia.
Al termine del falò, quando ciò che rimane non è che un mucchio di tizzoni ardenti, tutti si dirigono alle diverse sale (Halls) allestite per l’occasione: case private, pub, associazioni diventano luoghi di festa e danza, dove gli abitanti delle Shetland riuniti per un giorno nella capitale spenderanno l’intera nottata a bere e ballare. C’è chi dice che sia proprio questa la parte del festival più divertente. Purtroppo o per fortuna, partecipare agli eventi al chiuso è difficilissimo. Le sale sono gestite da volontari e l’ingresso è privilegio quasi esclusivo dei famigliari e amici di chi si occupa della gestione di ciascuna Hall o subbordinato all’acquisto dei pochi biglietti disponibili. Per tentare di ottenerne uno, l’opzione migliore è contattare direttamente una delle Halls con ingresso a pagamento (per esempio il Legion Pub) o cercare di convincere al momento qualche locale a farvi entrare con lui: di solito quest’ultima è la soluzione più efficace e vincente.

L’atmosfera dell’Up Helly Aa è davvero incredibile: l’oscurità notturna invernale quando tutte le luci della città vengono spente fa piombare in una notte di altri tempi, quando ancora non c’era corrente elettrica e i grandi falò simbolizzavano per le antiche civiltà la forza ristoratrice del sole, portatore di luce e vita. La musica, il canto e i festeggiamenti riscaldano la fredda notte invernale. La sagoma della testa di drago infuocata sulla prua del galeone nell’oscurità notturna rimanda al folklore locale e ad antichi rituali, mentre i ragazzi con travestimenti realizzati con uniformi da lavoro e parrucche fluorescenti ci ricordano dell’epoca in cui viviamo, creando una perfetta fusione tra passato e presente che ha pochi eguali in Europa.
Questo festival è vissuto in maniera speciale dagli abitanti delle Shetland, che ogni anno lavorano per mesi per mantenere lucide le armature, costruire le torce e la barca, scrivere i testi della proclamazione ufficiale. Il tutto è supervisionato da un comitato speciale, che si occupa di selezionare i Guizers, supervisionare e controllare i contenuti del Bill, mantenere la segretezza fino al giorno del festival su tutte le scelte effettuate. Nella vita delle Shetland, lo Jarl riveste un ruolo prestigioso perchè è lui che ogni anno sceglie un diverso colore per il galeone ed elegge l’artista locale che redigerà il Bill. Insomma, il festival non è altro che il culmine di un’attività che continua tutto l’anno e riempie di aspettativa l’intera popolazione delle Shetland.
Come regola generale il festival si tiene l’ultimo martedì di gennaio, per cui la data cambia di anno in anno e, subordinatamente ad altri eventi concomitanti, può essere spostato ad altre giornate. Nel 2018 si terrà il 30 gennaio, ma ricordatevi di controllare la data sul sito ufficiale se pianificate di parteciparvi negli anni a venire. Buon falò a tutti per un 2018 ricco di luce!
Come arrivare. Lerwick, la capitale delle Shetland, si può raggiungere dalla città di Aberdeen, situata sulla costa nord orientale della Scozia. Dal suo aeroporto internazionale partono più volte al giorno voli diretti a Sumburgh Head, l’unico aeroporto delle Shetland. Il transito dura circa un’ora ed il costo si aggira attorno ai 100-150 Euro andata e ritorno. In alternativa, la compagnia Northlink Ferries lascia il porto di Aberdeen alle 5 del pomeriggio o alle 7 di sera ogni giorno, per viaggiare nel corso della notte ed arrivare a Lerwick alle 7 di mattina.
Dove dormire: Aald Harbour Bed & Breakfast