La Giordania è un paese accogliente, i suoi abitanti sono gentili e disponibili ed è un viaggio tanto interessante quando relativamente semplice. Prima di partire, vi consigliamo di acquistare online il Jordan Pass: pagando questo “biglietto universale”, una volta in Giordania non dovrete pagare il visto e la visita alla maggior parte dei siti archeologici, musei, riserve naturali è inclusa nel prezzo del Pass. L’acquisto consente un notevole risparmio ed è possibile scegliere fra tre Pass diversi a seconda del numero di giorni che si vogliono passare a Petra.
Il nostro viaggio in Giordania è durato 12 giorni, compresi i voli di andata e ritorno, sufficienti a visitare comodamente il Paese.
Prima tappa: Amman
La città di Amman è una grande metropoli organizzata in circoli e costruita su sette colli, proprio come Roma. Molto interessante è la sua cittadella romana, sulla cima di uno dei colli, dove è possibile ammirare i resti di un tempio, alcune sepolture, un palazzo della dinastia Ommayyade e un museo. È possibile raggiungere la cittadella sia in taxi, che vi lascerà proprio davanti all’ingresso, sia a piedi percorrendo ripide stradine. Il biglietto d’ingresso, per chi non ha il Jordan Pass, costa 1 dinaro. Dalla cittadella si vede, ai piedi del colle di fronte, un anfiteatro romano che è possibile visitare. L’anfiteatro si apre su una grande piazza circondata da alberi e panchine che un tempo era il foro. A un lato della piazza c’è un altro piccolo anfiteatro, l’Odeon.
Da Amman noi abbiamo noleggiato una macchina, dotata di navigatore in italiano. Spostarsi così è facile e comodo, le strade sono belle in ogni senso: oltre a essere tenute molto bene, regalano dei bellissimi panorami.

Seconda tappa: Madaba
Dopo Amman la nostra prima meta è stata Madaba, famosa per i suoi antichi mosaici e le sue Chiese. In una di queste, San Giorgio, è conservato il mosaico con la più antica carta geografica della Terra Santa. Madaba è una città tranquilla, il cui centro è caratterizzato da piccole stradine che formano un leggero sali-scendi. È tranquillamente visitabile in giornata, sia tornando ad Amman dopo la visita sia proseguendo verso la tappa successiva, il Mar Morto.
Terza tappa: il Mar Morto
Noi ci siamo diretti verso il Mar Morto lungo una strada che offre bellissimi scorci che si aprono tra le montagne desertiche. Una volta scesi fino alla riva, siamo andati alla ricerca di un posto dove poterci fermare per fare un bagno e, eventualmente, dormire. Lungo la sponda del Mar Morto, ci sono una serie di stabilimenti, che forniscono il servizio completo: spogliatoi, guardaroba, bar, piscine, docce e, naturalmente, spiaggia e accesso al mare. I prezzi non sono economici: per poter usufruire di tutti i servizi, noi abbiamo dovuto pagare allo stabilimento 20 dinari a testa, e si trattava del più economico. Alcuni stabilimenti offrono anche la possibilità di pagare solo l’accesso al mare, ma non viene proposto all’ingresso, quindi chiedete sempre. Qualche precauzione da prendere prima di andare nel Mar Morto: assicuratevi di avere a portata della crema solare e dell’acqua e state attenti, prima di tuffarvi, a non avere tagli o piccole ferite aperte. L’acqua, molto salata, a contatto con taglietti e piccole ferite brucia. Per lo stesso motivo preoccupatevi di non toccarvi gli occhi o le labbra. A causa di questo, consigliamo di andare prima al Mar Morto che ad Aqaba per evitare che eventuali taglietti causati dai coralli possano poi fare male a contatto col sale.
Dormire sul Mar Morto, però, è estremamente costoso e per la notte abbiamo deciso di proseguire: vicinissimo al Mar Morto si trova la Wadi Mujib, una riserva naturale che offre avventurose passeggiate.

Quarta tappa: la riserva di Dana
Dal mare, la nostra meta successiva è stata la riserva di Dana, dove è possibile fare passeggiate nei Canyon e lungo strette valli. Siamo arrivati qui la notte e ci siamo diretti al vecchio villaggio, ormai abbandonato fatta eccezione per due famiglie che gestiscono tutti gli hotel e i ristoranti presenti. Noi ci siamo fermati al Dana Moon, dove Rami ci ha cucinato una squisita cena nonostante l’ora tarda. La mattina dopo abbiamo scelto di fare la passeggiata nei giardini appena fuori il villaggio: tra alberi da frutta, sentierini in mezzo al verde e il suono dolce di un flauto sembrava di essere tornati all’età dell’oro, in un luogo ameno dove è possibile riposarsi, rilassarsi e godersi la bellezza del paesaggio. Un’altra passeggiata possibile senza dover riprendere mezzi è quella lungo la valle. Consigliamo di partire la mattina presto: le prime due ore circa sono completamente sotto il sole e senza nessun riparo. Abbiamo passato a Dana due notti e poi ci siamo diretti alla volta di Petra.
Quinta tappa: Petra
Ci siamo fermati a dormire in un albergo di Wadi Musa, il villaggio vicino a Petra, e il pomeriggio stesso in cui siamo arrivati siamo andati a visitare Piccola Petra. L’ingresso al sito è gratuito e se vi fidate di qualcuno dei beduini che girano nel canyon, potreste essere accompagnati da loro, con una camminata di circa mezz’ora, sopra le collinette per ammirare il tramonto in mezzo ai monti con in mano una tazza di tè fumante.
Il giorno seguente abbiamo visitato Petra: l’ingresso è incluso nel Jordan Pass e al momento dell’acquisto potrete scegliere se inserire uno, due o tre ingressi al sito, naturalmente con una variazione del prezzo del Pass. Una volta passato il controllo del biglietto sarete sopraffatti da persone che vi offrono giri a cavallo o in calesse, ma se pensate ad Indiana Jones scordatevelo: il cavallo è tenuto ben stretto dal suo proprietario. Una volta entrati godetevi il paesaggio, le prime costruzioni che si intravedono e iniziate ad abituarvi allo scenario. Si consigliano scarpe comode, magari da trekking, visto che i sentieri sono sterrati e difficili da affrontare in infradito. Fate pure una scorta d’acqua, ma all’interno del sito ci sono numerosi banchi in cui poter comprare bottiglie di acqua fresca a buon prezzo (1 dinaro per le bottiglie da 1 litro). Percorrendo il Siq, il canyon principale, prestate attenzione alle decorazioni e ai bassorilievi di cammelli. Per visitare le cose più importanti del sito sono necessari almeno due giorni: il primo giorno dedicato al tesoro, la strada delle facciate, il teatro, la strada romana con colonne e ninfeo, il tempio e, come ultima cosa, la passeggiata al monastero. Munitevi di buona volontà e iniziate il conto dei gradini e fate attenzione a non perdervi la tomba dei leoni lungo la strada. Una volta arrivati in cima, potrete ammirare il Monastero in tutta la sua maestà e se avete voglia rilassarvi e bere qualcosa sulle panchine del bar più antico di Petra, ricavato dentro una caverna. Dalla piana del Monastero consigliamo di spingervi fino ai punti panoramici da cui si può ammirare tutta la valle. Se camminare col buio non vi spaventa fermatevi a vedere il tramonto oppure, come abbiamo fatto noi, scendete e tornate ad ammirare il tesoro alla luce calda del tardo pomeriggio. Il secondo giorno la visita classica prevede la scarpinata fino a High Place, il luogo del sacrificio con stupenda vista sulla valle di Petra, con discesa passando dalla tomba del soldato, dalla fontana a leone, da un antico tempio per sbucare di nuovo al tempio romano. Visitate poi la chiesa bizantina e salite le scale fino ad arrivare al punto da dove è possibile osservare il tesoro dall’alto. In seguito, vi mancano solo le tombe reali e avrete visto i monumenti principali del sito. Si consiglia anche un ingresso alternativo: dopo aver fatto i biglietti o aver mostrato il Jordan Pass all’ingresso, riprendete la macchina e tornate a piccola Petra. Da lì potrete iniziare una passeggiata che vi porterà fino al Monastero in circa due ore.
Sesta tappa: Wadi Rum
Dopo Petra ci siamo diretti verso il Wadi Rum, il deserto di Lawrence d’Arabia. Nel villaggio troverete numerose agenzie da cui potrete partire per la vostra visita al deserto, sulla jeep o sul cammello. Le visite sono di vario tipo, le più lunghe, naturalmente, permettono di visitare più luoghi, ma sono anche più costose. Tutte, in ogni caso, includono cena e pernottamento nel deserto in campi molto ben organizzati. Noi abbiamo scelto il giro più corto che comprendeva la fonte di Lawrence, un piccolo canyon naturale, il ponte piccolo, la casa di Lawrence, le dune (il Wadi Rum è un deserto roccioso) e la vista di uno splendido tramonto.

Settima tappa: Aqaba
Il giorno dopo, una volta tornati al villaggio, siamo andati ad Aqaba per un paio di giorni di relax sul Mar Rosso. Qui avete due scelte: stare in albergo ad Aqaba, visitare la città e prendere la macchina o un taxi per andare in spiaggia, o scegliere uno degli alberi della costa sud che offrono la scesa a mare e l’attrezzatura per lo snorkeling.
Ottava tappa: il castello di Kerak
Il penultimo giorno della nostra vacanza è stato dedicato al viaggio verso Jerash e alla visita di Kerak, un castello crociato. Il castello sorge sulla cima di una collina strategica e intorno a esso si estende la città. Il castello è interessante e ben tenuto, anche se quasi totalmente privo di cartelli esplicativi e per questo vi consigliamo di informarvi prima o di portare con voi una guida cartacea.
Nona tappa: Jerash
La sera siamo arrivati a Jerash, o Gerasa, che abbiamo visitato l’ultimo giorno. Dormire a Jerash è difficile e molti preferiscono visitarla in giornata appoggiandosi, la sera, ad Amman, che dista circa un’ora di macchina. In città, infatti, ci sono soltanto due alberghi, uno più caro dell’altro, anche se entrambi molto belli. L’ingresso al sito archeologico è incluso nel Jordan Pass e per la visita si consiglia di portare una scorta d’acqua: a differenza di Petra, infatti, non ci sono baracchini da cui approvvigionarsi e non c’è ombra. Jerash è una città romana imperiale conservata in modo stupefacente: il foro, la piazza ovale, ha ancora il pavimento originale e le colonne intorno. La visita alla città richiede minimo un paio d’ore.
Dopo Jerash, siamo tornati ad Amman per prendere l’aereo la sera stessa.