Terra di tagliatori di teste, il suo nome evocava un tempo avventura e natura incontaminata, oggi la selvaggia deforestazione, lo sfruttamento di carbone e petrolio e la globalizzazione hanno pesantemente trasformato l’isola del Borneo e chi si aspetta di trovare i Dayak in perizoma e piume, è arrivato con 20-30 anni di ritardo; simili agli altri indonesiani, vestono all’occidentale, hanno il cellulare, la moto e anche nei villaggi più lontani non manca un generatore elettrico con la tv. Salvo eccezioni le famose longhouses che ospitavano un tempo l’intero villaggio sono vuote, tornano magicamente a rivivere le antiche tradizioni in occasione di feste e cerimonie (oppure a pagamento per i turisti). Ciononostante, le fitte foreste che ancora resistono alla follia umana, le traversate lungo i fiumi costellati di villaggi su palafitte, ci hanno trasportato in un mondo diverso, lontano, tra gente ospitale.
Tappe del viaggio: Pangkalan Bun – Kumai – Tanjung Puting National Park – Banjarmasin – Loksado – Mahakam River – arcipelago Derawan
L’itinerario di un mese in Kalimantan

Il nostro itinerario di un mese, consigliabile soprattutto nella stagione secca (giugno / ottobre) inizia a Jakarta, dove un aereo ci porta a Pangkalan Bun; ottenuto il permesso dalla polizia procediamo per la vicina Kumai, punto di partenza dei klotok – tradizionali barche in legno – verso la maggiore attrazione turistica del paese, Tanjung Puting National Park, oasi di foresta protetta dall’Unesco, famosa per i centri di riabilitazione degli oranghi. Proseguiamo per Banjarmasin e il pittoresco mercato galleggiante, per poi passare a un breve trekking nelle montagne Meratus a Loksado, foresta tropicale, cascate, ponti sospesi e bamboo rafting. Ci spostiamo a Samarinda, luogo di partenza per risalire il Mahakam River, 6 giorni tra fiumi, laghi, villaggi su palafitte, nella speranza d’incontrare le ultime donne Dayak con le orecchie lunghe. Ed infine un po’ di relax nell’arcipelago Derawan, paradiso dei sub con belle spiagge, mare trasparente ricco di coralli, mante e tartarughe marine.
E’ un itinerario vario per chi ha spirito di adattamento e una buona resistenza fisica. Il consiglio per chi fosse interessato a scoprire questa parte di mondo, è di non attendere oltre.
Costi e organizzazione
Ci siamo affidati alla guida Lonely Planet sul Borneo (3° ed. 2013) che a malincuore sconsigliamo: le informazioni non sempre sono aggiornate e in ogni caso insufficienti per chi viaggia da solo. Anche le mappe sono scarse e inaffidabili. Forse è meglio la parte dedicata al Kalimantan della guida sull’Indonesia (anche se breve), ma non ne siamo certi. In ogni caso se organizzate le escursioni e trovate da dormire direttamente sul posto, eviterete sovrapprezzi inutili. E’ anche vero che in alta stagione i tour più battuti dal turismo, sono da prenotare con netto anticipo. Per mangiare e dormire ve la potete cavare con poco: cena 3-10€ a persona, una semplice camera matrimoniale con aria condizionata, bagno o mandi (tipica doccia fredda indonesiana), 5-15€! Anche i bus notturni sono economici, ad esempio la tratta Banjarmasin-Samarinda di circa 16/19 ore costa 13€.
Le escursioni invece sono care: 50-100€ a persona al giorno di media. Ad esempio 3 giorni di escursione nel Tanjung Puting per due persone ci sono venuti a costare 6 milioni (circa 400 €), i 6 giorni nel Mahakam River 17 milioni (circa 1100 €) e i 3 giorni nel Loksado 3,3 milioni (circa 220 €).
In totale in 2 per un mese senza i voli abbiamo speso 3300€ (concedendoci a fine viaggio qualche giorno “di lusso” a Maratua e Derawan). Per quanto riguarda i voli, Milano-Jakarta con Etihad 610€ a persona, Jakarta-Pangkalanbun Trigana 65€, Berau-Jakarta Garuda 112€ (caro, anche perché acquistato con solo 1 settimana di anticipo).
Qualche altra informazione utile:
- il Visto ha un costo di 25€ e si ottiene in aeroporto a Jakarta o a Balikpapan (validità max 30 gg).
- Cambiare gli € fuori dalle principali città è un problema. A Pangkalanbun, ad esempio, nessuna banca o moneychanger accetta questa valuta. Utile il bancomat da usare negli ATM.
- Cellulare: in aeroporto a Jakarta abbiamo acquistato una sim locale, utile ed economica per telefonate e internet
- Salute: non abbiamo fatto la profilassi antimalarica e non ne abbiamo sentito la necessità, pochissime zanzare.
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Prima di partire, da leggere e da vedere
Per approfondire il tema politico consigliamo Regime change and ethnic politics in Indonesia scaricabile online gratuitamente. Reflections of Eden: My Years with the Orangutans racconta l’esperienza di vita di Birute M. F. Galdikas con gli oranghi del Borneo; Along the Rivers of Central Kalimantan. Cultural heritage of the Ngaju and Ot Danum Dayak è l’esperienza dell’unico medico europeo, Mr. Klokke, che operò in questi territori negli anni ’50. Una divertente novella di viaggio è invece Nel cuore del borneo di Redmon 0’Hanlon.
Potete guardare direttamente online, The Benoaq Dayak Resistance, un film documentario del ’99 che narra la protesta di un villaggio del Kalimantan contro la distruzione del territorio da parte di una azienda che produce olio di palma. Altro film documentario è Nature: Kusasi from Orphan to King che vede come special guest Julia Roberts e narra la commovente storia di Kusasi, il cucciolo di orango rapito dai cacciatori dopo l’uccisione della madre.
Il viaggio di Carla in Kalimantan continua, leggi l’articolo sul Tanjung Puting »